
Che bello leggere Bruce Sterling!
Sterling è uno dei pochi visionari in grado di esserlo in modo estremo ma allo stesso tempo convincente e coinvolgente. Nasce come scrittore di fantascienza e ad un certo punto del libro descrive così la complessità del suo principale mestiere: “La fantascienza non s’incentra sulla libertà di immagianzione, ma su una libera immaginazione serrata e stridente entro quella morsa che alcuni chiamano vita reale”.
In questo testo Sterling veste i panni del futurologo e, valorizzando la figura dei designer, ci parla di un nuovo modo di progettare oggetti sempre più intrisi di informazioni, conoscenze e della vastissima, automatica, continua e diffusa possibilità di gestirle e produrle. Questi oggetti chiamati SPIME sono la convergenza della società della conoscenza e delle necessità di sostenibilità, dice Sterling: “Gli SPIME sono l’informazione fusa con la sostenibilità“.
Non troverete precise dimostrazioni corrobororate da cifre e statistiche, nemmeno pratiche indicazioni per come diventare il designer o l’imprenditore di domani ma intuizioni e suggestioni che fecondano e plasmano le idee del futuro prossimo.
La produzione, l’esplicitazione, la memorizzazione e la costante elaborazione di tantissime informazioni, finiscono per dare una “identità“agli oggetti a cui sono legate e da cui scaturiscono. Questo mondo ed economia di SPIME produce una rete di oggetti che è Knowledge Management Diffuso elevato alla potenza.
Per Sterling diverrà sempre più importante il rappresentate digitale 3D degli oggetti, il “modello” che li anima e li trascende permettedo di superare i limiti della materialità, dello spazio, del tempo. Questo mondo di infomazioni e conoscenze diffusse in una rete digitale e di oggetti, questa ibridazione tra materiale e digitale, darà alla società futura la possibilità di adottare strategie di “prototipazione rapida” che secondo un diffusa prassi di continue e veloci simulazioni ed errori dovrebbe accellerarne la capacità di far fronte agli imprevisti. Come scrivevo anche prima sono suggestioni, intuzioni e vanno appunto prese per quelle che sono nella loro capacità di innescare nuove idee, inutile cercare di dare una soluzione a tutti i punti rimasti oscuri e aperti, non è questa la funzione da chiedere ad un intuitivo come Sterling.
Godetevi in fine, qui di seguito, il divertente e interessante intervento di Sterling in uno dei vari TechTalks di Google dove oltre che parlare del suo testo (con il supporto di Scott Klinker) accenna ad un tema a me caro, cioè parte dell’immaginario che sottende lo sviluppo di innovazione tecnologica e scientifica.
http://video.google.com/googleplayer.swf?docId=-3857739359956666768&hl=it