Non è stata una trasferta facile. Milano Bergamo in due ore! La radio parlava di A4 letteralmente chiusa in certi tratti a causa di più incidenti e di invasione del Veneto da parte di nostalgici Austroungarici!
Comunque siamo riusciti, a differenza di Leeander e Co. (di cui qui trovate lo spassoso post) a seguire tutto l’intervento dal vivo.
Marvin Minsky non ha fatto un discorso organico, ha dato più che altro delle suggestioni sparse e ha rinunciato ad utilizzare buona parte delle slide che aveva portato. Effettivamente una sola ora per un personaggio del genere e per l’argomento che doveva esporre era insufficiente. Comunque ha fatto di tutto per non farsi capire da chi non era già avvezzo al suo pensiero e più in generale ai recenti sviluppi della A.I.. Minsky ha suggerito di visitare il suo sito (lo trovate qui) dove è possibile approfondire le sue ricerche.
Insomma, non è stato (e/o non ha potuto) generoso ma gli spunti sono stati interessanti:
- la ricerca in A.I. è rimasta troppo tempo legata ad una visione ingenua della mente come sistema solo logioco e razionale;
- “si può pensare in molti modi non solo con la logica“;
- “si possono fare ipotesi con le emozioni”;
- perchè dopo 40 anni i computer non sanno ancora riconoscere un oggetto semplice come un bicchiere;
- vi sono solo 30/40 ricercatori dell’A.I. che danno la giusta importanza a sistemi che imparano da se stessi;
- propone un modello della mente con 6 livelli di pensiero di cui i primi sono simili agli oggetti di ricerca del comportamentismo e gli ultimi, i più elevati, sono da considerare “LIVELLI SATELLITE, a parte; ci sono gli istinti e poi l’etica (che sono molto forti), salendo sia arriva su (come diceva Freud!) fino alla coscienza, emersa [evolutivamnete] con il crescere di importanza delle relazioni sociali”;
- la comprensione deve essere qualcosa di biologico, capire è avere molti punti di vista;
- “il mio modello dei 6 livelli a similitudini con quello di Freud” [!!!];
In fine le domande (che, come la pensano anche quelli di Edge, sono molto importanti) di uno dei padri dell’A.I.:
- Cosa sono le emozioni?
- Perchè i computer sono così poco intelligenti?
- Non è strano che in 40 anni di ricerca nell’A.I. non si sono fatti grandi miglioramenti?
- Qual’è il vantaggio di un programma Lisp?
- Cosa vuol dire conscio?
Sono stato l’ultimo del pubblico a fargli una domanda ma da come “non” ha risposto, ai più, è venuto il sospetto che:
- era stata tradotta male la domanda;
- si era stufato e voleva solo uscire;
va bè …. sarà per la prossima volta.