Home – PS3 chimera o rivoluzione?

Dall’E3 2007, il più importante evento per il mondo dei videogiochi, arrivano nuovi filmati su Home, l’interfaccia immersiva (tipo Second Life per intendersi, ma in realtà ci sono notevoli differenze) della Play Station 3 che uscirà tra qualche mese.

Sono molto interessato nel vedere l’evoluzione di questo prodotto della Sony. Se riuscirà ad innescare comunità, ad imporsi ed a evolvere. E’ un mondo 3D, rispetto a quelli più noti in rete, caratterizzato da una elevata qualità grafica delle ambientazionie e degli avatar. La PS3 sta puntando quasi tutto sulla grafica HD e anche se non è una scelta innovativa come quella proposta dalla Wii della Nintendo, credo che con il tempo sarà premiata. In qualche modo, la PS3 comincerà a farsi conoscere solo nel 2008, anche solo per il semplice fatto che gli attuali giochi in commercio non la sfruttano minimamente nelle sue vere potenzialità.

http://www.gametrailers.com/remote_wrap.php?mid=22252

Tornando a Home, le potenzialità sono notevoli se pensiamo alla possibilità di sfruttare la grossa comunità di fedeli giocatori che la Sony ha creato negli anni, ma anche perchè, oltre alla ovvia integrazione tra l’Home della PS3 e la PSP c’è l’interessante versante di  possibile integrazione con la telefonia data dalla Sony-Ericsson

Credo che alla Sony ci siano tutte le potenzialità per creare una interfaccia immersiva di successo che può influenzare altri prodotti e più in generale la Cultura di Interazione. Forse il grande rischio sarà quello di non rimettersi in discussione, processo non banale per un team e una azienda che per anni è stata leader. Infatti, se tecnicamente e come esperienza nei videogames la Sony è una potenza, la realtà dei mondi 3D con le sue complesse e, non ancora del tutto chiare,  dinamiche sociali e psicologiche che li alimentano è qualcosa di nuovo e diverso. Il rischio che intravedo non solo io ma anche diversi esperti di mondi virtuali online è che Home sia sviluppata come una “gabbia dorata”. Un luogo bellissimo ma fondamentalmente in totale contrasto con le vere esigenze relazionali, sociali, comunicative e creative che rappresentano il “motore” dei mondi sociali 3D.

In altre parole, se Home rimarrà solo una bella “vetrina” per i nuovi videogiochi o una rindondante interfaccia per svolgere funzioni che il Web e il 2D fanno molto meglio, il rischio è quello di affascinare all’inizio ma di non riuscire a coinvolgere alla lunga. Il difficile equilibrio che la Sony dovrà trovare è quello tra un mondo 3D che non potrà essere aperto come Second Life (un foglio bianco dove tutto è costruito dagli utenti) ma non potrà nemmeno rimanere una semplice traduzione virtuale di una chat e di altre applicazioni e interfacce per giocare online, comprare, scaricare aggiornamenti, ecc..

Quello su cui dovranno investire saranno non solo la qualità tecnica e grafica di Home ma sulla capacità di saper interpretare e anticipare, l’uso, i comportamenti, i desideri ed esigenze degli utenti come avatar (che rappresenta una forma di identità online e figura immaginale non banale) lungo il continuum che si estende tra l’uso i Home come applicazione e l’uso di Home come immersione.

http://www.gametrailers.com/remote_wrap.php?mid=22345

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