Non più solo Wii … cresce la concorrenza

Ho letto su Technology Review dell’MIT di un nuovo controller simil Wii che si propone come più preciso e per PC. Prodotto dalla MOTUS Corporation, nasce per le simulazioni professionali del golf (iClub) e si chiama Motus Darwin.

Non può che essere positiva un pò di sana concorrenza sui controller intesi anche come avanguardia per la ricerca sulle interfacce e sulla user experience.

Mi chiedo se, come e quando torneranno i visori da abbinare con le altre periferiche e produrre una esperienza immersiva più profonda. Nel 2006 la MetaMersion proponeva questo costoso e ingombrante prototipo che potevedere nel filmato.

Se da un lato, rispetto ai visori combinati magari (per i movimenti della testa e del corpo) con giroscopi, c’è da sempre una sfida di fattibilità (costi, affidabilità, produzione, ecc.) mi chiedo se non c’è anche il timore di dare agli utenti/clienti una tecnologia così coinvolgente. Che impatto avrebbe psicologicamente stare una notte intera con visore in testa a sparare ai mostri o cattivi di turno? Vediamo se Aaron Brancotti ce lo dice. 🙂 

Non dimentichiamo comunque che tra qualche anno cominceranno forse a diffonderesi le prime interfacce neurali, magari proprio nel mondo dell’intrattenimento. Credo che con il passare del tempo diventi sempre più chiaro e tangibile cosa intendesi quando dicevo anni fa che l’evoluzione dell’interazione uomo-macchina sta facendo emergere la nostra Psiche.

[Fonte notizia e immagine: Technology Review]

5 pensieri su “Non più solo Wii … cresce la concorrenza”

  1. Non so se torneranno i display indossati. La concorrenza sfasata tra le sensazioni che trasmette il visore e quelle dell’orecchio interno di propriocezione crea una sensazione di nausea.

    La nostra capacità di immedesimazione nelle immagini dello schermo che non è indossato è comunque molto alta… La manipolazione 3d sì, quella è fondamentale! Comunque sicuramente non è detta l’ultima parola su queste tecnologie e prima che arriviamo alle interfacce neuronali ci saranno sviluppi tradizionali anche.

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  2. David ha ragione. Il problema della cosiddetta cyber-sickness e’ sempre li’, e fino a quando non ci saranno dei sensori e dei sistemi VERAMENTE veloci non ci sara’ nulla da fare, almeno nelle applicazioni in cui ci si muove “velocemente” (anche se gia’ il fatto di avere in testa 300 grammi di roba anziche’ 4 chili aiuta!). Inoltre e’ DAVVERO difficile per la tecnologia dei mini-display e le relative ottiche (che devono mettere a fuoco una roba che ti sta 2 cm davanti agli occhi, e non e’ semplice) stare dietro all’evoluzione dei display LCD “grandi”. Come senso di immersione non c’e’ storia, un 42” a 60 cm di distanza fa fare una magra figura a qualsiasi casco; l’unica cosa ovviamente impagabile dei caschi e’ potersi girare e guardare ovunque (adesso poi che potenzialmente non ci sono piu’ i problemi di cavi grazie alle tecnologie wireless…), ma l’applicazione dovrebbe sfruttare questa caratteristica… ovvero: per un simulatore classico (guida, aereo etc) i caschi non servono a nulla. Se mi parli di Second Life, gia’ ci possiamo ragionare… 🙂

    Un segnale debole sono le lenti a contatto con LCD incorporato delle quali mi sembra qualcuno abbia prodotto qualche prototipo tempo fa… pero’ con quelle ci fai realta’ aumentata, ovvero hai un see-through, quindi siamo ancora li’.

    Neuronali: la vedo lontana. 🙂 una cosa e’ fare il MindBall, un’altra e’ controllare un mondo virtuale…

    Comunque ben venga la concorrenza!

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  3. Ma che bei commenti sostanziosi! 🙂

    Quindi aggiungiamo le difficoltà di fattibilità, di natura cognitiva (su cui non mi ero soffermato molto e che avete citato voi) a quelle di tipo più emotivo e psicodinamico (da indagare meglio). Beh, mettiamola così ….. ne riparliamo tra quanto, 10 anni? PS4 e Wii 3? Non ne sono sicuro.

    Credo che la combinazione tra la diffusione dei mondi virtuali online di massa da un lato e “l’effeto Wii” dall’altro c’è una convergenza nello sviluppare interfacce e interazioni immersive sempre più efficaci notevole che forse può accellerare la ricerca nel campo. Vedremo.

    Per quanto riguarda le interfacce neurali a scopo ludico, sai già che pensavo proprio a prodotti come MindBall che se tra qualche anno costasse un decimo …..

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  4. Beh, sicuramente la Wii non è priva di difetti. E’ amata perché rivoluzionaria e apre nuovi scenari ma è sicuramente ancora un pò imprecisa e i giochi sono troppo tagliati per videogiocatori nipponici e minorenni (com’è tradizione Nintendo). Buona parte del successo commerciale della Wii è dovuto anche a scelte sbagliate in casa Sony con la PS3 (che rimane comunque, a lungo termine, “la console” con cui confrontarsi). Ci sono tutti i margini per la Wii di continuare a brillare, sia uscendo prima di tutti gli altri con una seconda versione sia allargando la tipologia di giochi coinvolgendo anche i videogiocatori adulti che sono sempre più numerosi. Vedremo 🙂

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