Condivido la riflessione di Gianluca Dettori su come spesso nasce l’innovazione di successo in ambito tecnologico (espressa nell’ultimo incontro di Venice Sessions).
http://venicesessions.it/wp-content/themes/veniceSessionTheme/swf/videoPlayer_nowide__vs.swf
“Sono sempre dei team molto piccoli che fanno delle grandi invenzioni”
“Alla fine la verità non è altro che l’interazione molto intensa di persone che hanno competenze diverse e che riescono a trovarsi in un contesto per cui hanno la possibilità di giocare con la realtà.”
- Qualità dei singoli come persone e come professionisti;
- competenze diverse capaci di integrarsi;
- piccoli dream team.
Diciamo che non solo condivido e ne parlo da tempo ma che “stiamo” cercando di farlo ….
Soprattutto in settori che evolvono rapidamente – vedi Internet ed il Web – è necessario creare team piccoli, motivati ed uniti dalla stessa visione, per evitare che un’eccessiva dialettica interna rallenti l’avanzamento del progetto.
E’ necessario che ogni membro del team abbia competenze specifiche unite ad una curiosità intellettuale che lo abbia portato ad esplorare molte zone del sapere e che lo renda pronto a saper valutare idee ed esperienze provenienti dagli altri membri della squadra.
Credo che la curva dell’optimun di partecipanti ad ogni tipologia di progetto sia diversa ma comunque assimilabile ad una gaussiana con deviazione standard piccola (molto stretta): ogni aggiunta di membri al team a partire da zero fa aumentare rapidamente la “qualità” del team ma ogni aggiunta dopo l’ottimo la fa decrescere altrettanto rapidamente .
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